venerdì 6 marzo 2015

Zafferana Etnea (CT) - Memoria liturgica e benedizione del pane


Il culto di S. Antonio Abate rimonta al XVIII secolo, quando alcuni abitanti di Aci Sant'Antonio si stabilirono nella contrada di Zafferana. Il primo nucleo abitato scelse così di affidarsi a S. Antonio Abate e alla Madonna della Provvidenza, che vennero scelti come Patroni.

Gli anziani del paese ricordano che fino al 1940 circa si svolgeva, il 17 gennaio di ogni anno, una grande festa, con tanto di solennità liturgiche e processioni per le vie del paese, arricchite dalle tradizioni legate agli animali (fiera del bestiame) e al pane. Poi pian piano la devozione verso S. Antonio Abate andò scemando, e i festeggiamenti in suo onore furono soppressi.


Il 17 Gennaio 2006, in occasione del 1650° Anniversario della nascita al cielo di S. Antonio Abate, il neo-costituito Comitato in accordo col parroco della Chiesa Madre, don Luigi Licciardello, propose di rinnovare la festa in onore del Santo Compatrono, dopo circa 60 anni di assenza. 

Ogni anno, nel giorno della vigilia della Festa, il 16 gennaio, nel primo pomeriggio ha luogo la traslazione del simulacro dal suo altare al presbiterio.
Il giorno della Festa, 17 gennaio, è annunciato dallo scampanio festoso e dallo sparo di colpi a cannone allo scoccare del mezzogiorno. Durante tutto il giorno si effettua una raccolta di generi alimentari da destinare ai bisognosi della comunità, un gesto di carità da parte dei fedeli che lasciano in chiesa le loro offerte.

In serata si svolge la Solenne Celebrazione Eucaristica in una Chiesa Madre gremita di fedeli. Alla fine della S. Messa ha luogo la distribuzione dei "cuddureddi", tradizionali ciambelline di pane benedette dal sacerdote. La festa si conclude con lo sparo di fuochi d'artificio in Piazza Umberto.


L'altare di S. Antonio Abate
Foto Daniele Pennisi
Il simulacro posto sul presbiterio
Foto Ignazio Russo

Un momento della Solenne Celebrazione
Foto Ignazio Russo
La sacra Reliquia venerata a Zafferana
Foto Ignazio Russo

I "cuddureddi" di S. Antonio
Foto Daniele Pennisi

La benedizione dei "cuddureddi"
Foto Ignazio Russo


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